Come previsto, tutto facile per il Manchester United nella semifinale del FIFA Club World Cup, il famigerato Mondiale per Club che vede in campo tutte le campioni di continente, con in più un rattoppo regolamentare per garantire sempre la presenza di una squadra giapponese, che già rende di suo il torneo meno attendibile e che poi negli ultimi due anni ha portato solo alla presenza dei vice-campioni asiatici, proprio perché la Champions League asiatica è stata vinta da squadre giapponesi. In un mercato globale che nella maggior parte dei casi ha un’unica direzione, con la maggior parte dei maggiori talenti continentali sudamericani, asiatici e africani che giocano in Europa e nessun europeo che gioca in tali continenti, la differenza tra le Campioni d’Europa e le altre è sempre elevata, a parte qualche eccezione proveniente dalla vincente della Copa Libertadores, anche se pure in questi casi parliamo di squadre che molto spesso si trovano a vendere cinque-sei titolari per far quadrare i bilanci, con il business che porta molto spesso questi giocatori in Europa. Per questo motivo, quella che potrebbe essere una buona idea (magari se organizzata in modo migliore senza invitare squadre a casaccio) finisce per mostrare partite che nella maggior parte dei casi sembrano delle amichevoli, in attesa della finale che irrimediabilmente vede di fronte i Campioni d’Europa contro quelli del Sudamerica. Nella semifinale contro i Campioni asiatici del Gamba Osaka s’è visto un Manchester United che interpreta la partita giocando al rallentatore con un Cristiano Ronaldo a gigioneggiare con giocate da circo, bucando poi con qualche accelerazione la difesa avversaria, in un match mai in discussione: si fa davvero fatica a distinguere le immagini di questo match da quelle di una qualunque amichevole prestagionale. Dopo una buona occasione di Bando in contropiede, lo United va in vantaggio sfruttando le palle ferme, con Vidic che travolge sullo stacco un difensore avversario e incorna bene, portando in vantaggio gli inglesi. Il Gamba Osaka sembra disconoscere le marcature sui calci piazzati e Cristiano Ronaldo nel finale di tempo si smarca davvero troppo facilmente da un avversario per incornare in rete un bel corner di Giggs. Nella ripresa si gioca al piccolo trotto, finché il match non si accende a sorpresa nel finale: subito dopo l’ingresso in campo di Rooney, il Gamba Osaka affonda bene in verticale contro una difesa distratta e Yamazaki trova la conclusione bassa e precisa che riapre il match. Solo sulla carta però, perché dopo il calcio d’avvio Fletcher lancia in verticale, un difensore giapponese si addormenta e per Rooney è un gioco da ragazzi battere il portiere con quello che è il suo primo tocco di palla nel match. Poco dopo il Manchester United colpirà altre due volte, prima con un’incornata di Fletcher su affondo di Evra e poi ancora con Rooney, liberato a tu per tu col portiere da un tocco in verticale di Giggs. Per il Gamba Osaka c’è però la soddisfazione di segnare tre reti alla squadra più forte del momento (checché ne dica poi questo torneo), anche perché dietro i Red Devils sono molto deconcentrati: un netto fallo di mano di Gary Neville regala ad Endo la possibilità di realizzare dal dischetto, mentre una bella conclusione di Hashimoto dà l’ultimo sussulto al match. Esibizione completata per il Manchester United, che però dovrà giocare con maggiore concentrazione nella finale contro la LDU Quito per portare a casa il trofeo.
Gamba Osaka-Manchester United 3-5: 28’ Vidic (MU), 45’+1 Cristiano Ronaldo (MU), 74’ Yamazaki (GO), 75’ Rooney (MU), 78’ Fletcher (MU), 79’ Rooney (MU), 85’ rigore Endo (GO), 91’ Hashimoto (GO)
A cura di:
Silvio Di Fede